Monday, May 11, 2009

KHAČATURJAN (ARAM IL’IČ), COMPOSITORE RUSSO( Tbilisi, Georgia-Russia, 1903-1978)

Uno dei grandi padri della musica etnica russo-armena. Controverso compositore nella sua epoca per adesione politica, ma di acclarata fama internazionale. Spirito acceso di passione per la danza popolare, della strumentazione dai forti timbri, ma anche raffinato scrittore di armonie e melodie suadenti e coinvolgenti.
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di Ettore Mosciàno




Aram Il’ič Khačaturjan


La moglie di Khačaturjan, Nina Makarova, pianista e compositrice


Musicista russo-armeno, compositore e direttore d’orchestra tra i più conosciuti in Armenia; armeno d’origine, sebbene nato a Tbilisi capitale della Georgia, in Russia.

Khačaturjan è rimasto sempre molto legato e immerso nello spirito dell’Armenia e nella musica popolare della regione. Tutta la produzione musicale di Khačaturjan rivela un’ansia costante di esplorare e restare nell’eredità culturale del suo Paese.

Nato da una famiglia di modeste condizioni economiche aveva rivelato fin dall’infanzia il suo amore per la musica.
Ha scritto sinfonie e molta musica per orchestra, concerti per pianoforte, per violoncello, per violino, musica da camera, musiche di scena e per film.

Ha cominciato a studiare musica seriamente solo a 19 anni, con i corsi di violoncello e composizione alla Scuola di Musica “Gnesin” di Mosca, dal 1922 al ’29. Ha frequentato nello stesso tempo la facoltà di scienze.
Ha perfezionato la sua preparazione musicale al Conservatorio, dal 1929 al 1934; per la composizione con il maestro Mjaskovskij e per l’orchestrazione con il maestro Vasilenko.
L’educazione musicale strettamente classica del Conservatorio non ha impedito al giovane di avere una sua originalità compositiva, introducendo in modo adeguato e convincente il folclore armeno in tutta la sua musica. Tutto ciò ha contribuito a dare al compositore un suo stile particolare che gli è stato ampiamente riconosciuto. La musica popolare conosciuta da Khačaturjan aveva provenienze diverse; si notano nelle sue composizioni contaminazioni musical-etniche di provenienza georgiana, azerbeigiana, russa, ucraina ed anche liturgica occidentale (nel “Dies irae”); ma rispecchia soprattutto la sensibilità e lo spirito del popolo armeno.

Nel 1934 egli ha scritto una “Sinfonia” destinata a celebrare il quindicesimo anniversario dell’entrata dell’Armenia nella repubblica dei Soviet.

Il suo talento è stato subito riconosciuto, in patria così come all’estero, già dalle sue prime composizioni: il “Concerto per piano” (1936) e il “Concerto per violino” (1940), quest’ultimo scritto per il grande violinista russo David Oistrakh e dallo stesso eseguito.
Il “Concerto per piano” portava nella musica di Khačaturjan la felice fusione tra notazioni orientaleggianti e le grandi espressioni della musica occidentale.

Ha scritto e musicato “Poema a Stalin” per coro e orchestra (1938). Decorato dell’”Ordine di Lenin” nel 1939.

Il primoPremio Stalin” gli fu assegnato anche nel 1941 per il ”Concerto per violino” (del 1940).
Dal 1939 al 1948 è stato presidente sostituto dell’Unione Compositori Sovietici.
Ha avuto il “Premio Stalin” anche nel 1943, nel 1946 e nel 1950. “Premio Lenin” nel 1959.
Non ancora del tutto chiarita la sua posizione culturale e politica rispetto al partito comunista sovietico. Amara constatazione il fatto che abbia scritto e dedicato la sua musica a personaggi della politica dittatoriale in U.R.S.S.

Il 19 dicembre 1942, nella cittadina di Molotov, la compagnia del Teatro Kirov eseguì il balletto “Gayaneh” e, poco dopo, il compositore fu insignito del secondoPremio Stalin” (1943).
L’Unione Sovietica, in quel periodo, imponeva all’arte una funzione celebrativa della nuova realtà socialista. L’esaltazione del folclore musicale delle province russe diede a Khačaturjan la possibilità di divenire uno dei musicisti di maggior rilievo.

Nel 1948, a dispetto del fatto che fosse nell’esecutivo dell’Unione Compositori Sovietici e che avesse scritto l’Inno Nazionale Armeno, avesse onorato Stalin e il partito con il “Poema a Stalin” (nel 1938), avesse composto ”Ode per il funerale di Vladimir Ilych Lenin”, Khačaturjan si ritrovò accusato e denunciato dalla Commissione Centrale del Partito Comunista, assieme a Shostakovich, Prokofiev e Miaskovsky, per avere una cultura di composizione “formalista”. Fu interrogato e,
diversamente da tanti altri intellettuali e artisti dell’epoca, rilasciato.

Dal 1951 ha insegnato al Conservatorio di Mosca e alla Scuola di Musica di Gnesin.

Egli diceva: “Stare nelle tradizioni di un popolo per tirare fuori da esso le risorse inesauribili della sua arte, per esprimerne i valori, non è la finalità di ogni vero artista? Sono cresciuto in un ambiente ricco di musica popolare; la vita della gente…le loro gioie e le sfortune, i colori della natura dell’Armenia, dell’Azerbaijan e della Georgia, con le melodie popolari musicate e cantate…Tutto questo ha lasciato in me una profonda impressione”. “Per me, l’arte di condurre ha una grande attrattiva, per molte ragioni. Principalmente, perché io ho sempre eseguito musica da giovane; secondariamente, per l’opportunità che si ha e la fascinazione che si prova nell’estrarre il suono delle proprie composizioni da ogni strumento dell’orchestra; infine, la conduzione è una forma di associazione, la più ampia, di condurre da sé le proprie composizioni, dopo aver ascoltato diverse altre piccole orchestre suonarle in teatro”.
Khačaturjan è stato chiamato a dirigere in numerose città del mondo. Ha cominciato a dirigere nel 1950, rivelando le sue capacità artistiche, le sue brillanti doti di esecuzione, forte volontà creativa, capacità incredibile di una matura professionalità.

La sua natura dinamica e la facile comunicativa con le persone ebbero sempre una positiva rispondenza in tutti i suoi viaggi all’estero. Diceva sempre di aver trovato nuovi amici. Incontri interessanti per Aram Khačaturjan furono quelli con la regina del Belgio, la regina Elisabetta, il Papa Giovanni XXIII, Jean Sibelius, Arturo Benedetti Michelangeli, Ernest Anserme e Nadia Boulanger, Charlie Chaplin, Sophia Loren e Ernest Hemingway.

Tantissimi i luoghi in cui Khačaturjan si è esibito, sempre con successo, intrecciando relazioni culturali internazionali: Praga, Varsavia, Berlino, Sofia, Budapest, Vienna, Parigi, Roma, Bruxelles, Londra, Helsinki, Lipsia, Salisburgo, Reykjavik Washington, New York, Chicago, Tokyo, Cairo, Beirut, Montevideo, Buenos Aires, Guadalahara, Caracas, Havana, Mexico, Osaka, Nagasaki, Kyoto, Alessandria, Liegi, Cordoba, Lussemburgo, San Paulo, Manchester, Bologna, Acapulco, ed ancora altre città .

LA SUITE D’ORCHESTRA “MASQUERADE” E I BALLETTI “GAYANEH” E “SPARTACUS”.

Nel 1944 scrisse una suite per orchestra dal dramma in 4 atti “Masquerade” dello scrittore russo Michail Jurevic Lermontov (1814-1841). Le azioni di tale dramma si svolgono in San Pietroburgo durante un ballo in maschera con esiti drammatici.
Il “Valzer”, la “Mazurca” e il “Galop” con i loro caratteristici ritmi fanno parte dei 5 movimenti della “Suite” estratta da “Masquerade”. Un “Notturno” riporta equilibrio e distensione sentimentale nell’opera, in cui si notano richiami e influenze da Cajkovskij.
Come Cajkovskij (1840-1893), Khačaturjan era un appassionato della danza. E, a tale proposito, egli diceva: “Io considero la danza la maggiore forma d’arte. Come l’opera, la danza rappresenta una sintesi delle arti”.
La prima composizione musicale di Khačaturjan per un balletto è stata l’opera “Gayaneh”(1942).
Nell’opera, l’azione avviene in Armenia, in un kolchoz, cooperativa agricola per la lavorazione del cotone, dove una giovane ragazza contadina, Gayaneh, è maltrattata da un marito ubriacone e perfido, Giko che, ostile al regime socialista, incendia i raccolti. Giko sarà scoperto da un capo pattuglia che rivela il suo amore a Gayaneh e la sposa.
Dall’opera totale, più tardi, Khačaturjan estrae tre ‘Suites’ a sé stanti isolando alcuni momenti caratteristici dell’opera. Nella terza di queste ‘Suites’ troviamo la “Danza delle sciabole”, la “Danza d’Aicha”, la “Danza delle fanciulle”, la “Danza dei Kurdi”, la “Berceuse”, la “Danza dei giovani Kurdi” e l’altrettanto brillante “Lesghinka”. Un esempio musicale eclatante dello stile compositivo di Khačaturjan in cui il folclore orientale è combinato con una lussureggiante orchestrazione.
Il balletto fu allestito per la prima volta a Perm, nel 1942, ed ebbe subito successo. Il breve pezzo della “Danza delle sciabole”, con il suo frenetico ritmo, fu sufficiente da solo a dare successo al balletto. Le altre notazioni rivelano un miscuglio di stili che includono una armonizzazione tradizionale, come nella “Danza delle giovani fanciulle”, ed un folclorismo esotico e molto ritmato, con suono accelerato e molto suggestivo dei numerosi tamburi, come in “Lezghinka” o nel “Gopak” in cui i danzatori “volanti” saltano toccandosi con le mani la punta dei piedi.

Seguendo questo successo iniziale, Khačaturjan preparò il suo secondo balletto, “Spartacus”, che completò nel 1954.
Soggetto del lavoro è la rivolta degli schiavi romani, guidati da Spartacus, che combattono contro il governo di Roma, nel 71 a.C.
Il libretto era stato scritto da Nikolay Volkov, il quale si era basato sui racconti storici di Plutarco.
Spartacus” è un’ampia partitura fiume, in 4 atti, con tutti gli ingredienti del dramma storico, delle classi oppresse (gladiatori, schiavi e pastori), contro l’Impero Romano, simboleggiato dalla figura del comandante Crasso, protettore della bella danzatrice greca Aegina. Il balletto ha inizio con il trionfo di Crasso in Tracia. Astride con il suo carro capeggia una processione di prigionieri di guerra, tra i quali sono Spartaco, sua moglie Frigia e il giovane Harmodius. La seconda scena si svolge in un mercato di schiavi a Roma, con gran movimento di soldati per le strade. All’energia e al ritmo della “Danza delle schiave greche” fa seguito la “Danza egiziana” con le sue linee melodiche e seducenti. Aegina attraversa questo mercato romano e, affascinata dalla bellezza dello schiavo in vendita Harmodius, lo compra per trascinarlo come suo partner in danze lascive con le quali fare un regalo al suo protettore. Spartacus combina una rivolta degli schiavi con i quali attacca la villa di Crasso, interrompendo la festa organizzata da Aegina. All’inizio della festa un “pas de deux” per due danzatori (“Introduzione” e “Danza di Aegina e Harmodius”), che danno vita a scene dai ritmi ad intensità incalzante. Le baldorie della sera sono bruscamente interrotte dall’assalto dei ribelli e ciò viene descritto nel tema “Vittoria di Spartacus”. Il terzo atto si svolge nell’accampamento di Spartacus, dove i ribelli, liberato Harmodius, aspettano prima della battaglia finale. L’ ”Adagio di Spartacus e Frigia”, in cui i due innamorati gioiscono per la ritrovata libertà, è notevole per l’appassionato lirismo e il vibrante romanticismo. La “piece” raggiunse, in Inghilterra, i primi posti nelle graduatorie musicali, nel 1970, dopo essere stata usata come colonna sonora, dalla BBC, nella serie “The Onedin Line”.
L’opera “Spartacus”, in 4 atti, è stata ridotta dall’autore, in un secondo tempo, a tre “Suites” che racchiudono i temi essenziali della composizione. Con ciò, Khačaturjan estese la tradizione del balletto russo aggiungendo il suo nome a quello di Tchaikovsy, Stravinsky e Prokofiev.
Il balletto “Spartacus” portò a Khačaturjan il “Premio Lenin” nel 1959.

La musica di Khačaturjan, nonostante fosse nata negli anni ’30, arrivò in Occidente soltanto dopo la guerra. Ebbero subito successo il “Concerto per piano”, “La Danza delle sciabole” e le “Danze Armene”.
E’ autore di 3 sinfonie per orchestra, concerti per violino, musiche di scena per “Macbeth” e “Re Lear” di Shakespeare (1934), per “La Vedova di Valencia” di Lope de Vega (1940), “Maskarad” di Lermontov (1941), “L’orologio a carillon del Cremlino” di N.Pogodin (1942), “L’avanscoperta” di A. Kron (1943). Ha composto un “Poema sinfonico per organo e 15 trombe” (1947), “Fantasia russa” (1944), “Valzer coreografico” (1944), “Poema festivo” (1950), “La battaglia sul Volga” (1950), “La questione russa” (musica per film, del 1951), “Valzer da concerto” (1955), “Ouverture di saluto” (1959), Concerti per pianoforte, per violino, per violoncello, concerti-rapsodia per violino, per violoncello, per pianoforte (tutti tra il 1936 e il 1965), una “Composizione jazz” per clarinetto (del 1966, per Benny Goodman), “3 Pezzi per bambini” (1954), “Le fantasticherie dei bambini” (1949) e diverse altre cose.
Aram Khačaturjan va considerato uno dei personaggi più rappresentativi della musica del XX secolo.

Molte le celebrazioni in onore di Khačaturjan. A Yereven (Armenia), si tiene una Annuale Competizione Internazionale proprio nell’edificio dedicato al musicista, la Khačaturjan Concert Hall, con concerti di gala e premiazioni, per violinisti e pianisti. Davanti a questo edificio una scultura di Aram Kačaturjan.
Nel centenario della nascita del compositore (2003), è stato pubblicato “Aram Khačaturjan nelle mie memorie” di Yerjanik Karapetyan: un ampio saggio di materiale documentaristico contenente una moltitudine di fatti interessanti sulla vita e sulla creatività di Khačaturjan, ma anche su altri autori-artisti vissuti in quel periodo.

Il 10 luglio di ogni anno, migliaia di danzatori partecipano ad un ”Festival della Danza” senza precedenti, di fronte al tempio pagano di Garni; i tantissimi ballerini hanno affermato che ogni anno non possono fare a meno di partecipare a questi grandiosi festeggiamenti pro Khačaturjan, con i balletti “Gayaneh” e “Spartacus”.
Quaranta compagnie di danzatori, migliaia le unità di ballerini.

Concerti nel giorno della nascita del compositore, il 6 giugno, si tengono nella hall dell’American University of Armenia, da parte della Armenian Philarmonic Orchestra, diretta da E. Topchyan.

Nel 2008, a Mosca e San Pietroburgo la “State Chamber Orchestra” dell’Armenia, diretta da Aram Karabekian, ha tenuto concerti con musiche di Khačaturjan.

Il Centro Medico degli Armeni Americani di Whashington, con il supporto dell’Ambasciata d’Armenia degli USA, ha organizzato concerti di beneficenza a cui hanno preso parte artisti di fama mondiale.

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