Paco Peña e la "Flamenco Dance Company".
Ritmi tribali dell'Andalusia per toccare l'anima della gente.
di Ettore Mosciàno
_________________
Paco Peña ha iniziato a suonare a 12 anni, come accompagnatore di vari gruppi. Non potendosi permettere di pagare le lezioni, perché di famiglia numerosa e non abbiente, si faceva spiegare dai compagni, che frequentavano lezioni di musica, ciò che essi avevano appreso.
Nato a Cordoba l’1 giugno 1942, nel 1963 va a Londra per imparare la lingua inglese. Nei successivi tre anni viaggiò tra Inghilterra e Spagna, fino a quando non fu completamente riconosciuto come un chitarrista concertista e acclamato per tutta l’Europa, in Giappone, Hong Kong, Australia e in altri luoghi.
Primo musicista flamenco a suonare in un Conservatorio spagnolo di Musica, si è esibito per una stagione al “Ronnie Scott’s London Jazz Club”, alla “Royal Albert Hall”, al “New York’s Carnegie Hall” e nella “Concertgebouw” di Amsterdam.
Ha fatto numerosi recitals con John Williams, altro famosissimo chitarrista di fama mondiale, australiano, e altri chitarristi ancora, cantanti e gruppi, attraversando diversi generi musicali, dal classico al jazz, al blues, al country e al latino americano.
Paco Peña impersona l’autenticità e l’innovazione nel flamenco. Come chitarrista, compositore, drammaturgo, produttore, artista- ambasciatore, egli ha trasformato la percezione di questa antica e tipica forma d’arte spagnola.
Nel 1970 Paco ampliò la sua attività fondando il “Gruppo Flamenco Puro”, con due danzatori, due cantanti e un altro chitarrista, oltre a se stesso. Era un tentativo sperimentale per dimostrare che l’arte degli spettacoli, delle grandi compagnie di giro, che egli aveva ascoltato, avevavo arrecato danno al vero genere del flamenco.
La musica flamenco, oggi, è conosciuta in tutto il mondo, ed è considerata popolarmente piena di colore, gioiosa e parte della tradizione della vita spagnola. Secondo Paco Peña il flamenco è una forma d’arte che dà espressione alla maggior parte delle emozioni basilari dei sentimenti umani.
Le radici del flamenco risalgono a diversi secoli fa, al tempo in cui gruppi di gitani viaggiavano per la regione dell’Andalusia occupata dai Mori, nel Sud della Spagna, su un’area che gli Arabi hanno dominato per otto secoli.
Naturalmente i Mori hanno lasciato il proprio segno sulla musica Andalusa, durante tutto questo tempo, saturando ciò che già era un miscuglio di stili orientali. Con l’arrivo dei gitani, e della loro meravigliosa facilità per la musica e il ritmo, si ebbe una sommatoria di ciò che era già esistente con l’ultimo “tocco” gitano; e si creò il “flamenco”…
Nel 1981 Paco Peña fondò il “Centro Flamenco Paco Peña”, a Cordoba; più tardi divenne Direttore artistico del Festival Internazionale di chitarra di Cordoba; e quindi, nel 1985, primo professore di chitarra flamenco al Conservatorio di Rotterdam, in Olanda.
Nel 1995, il New York Times scriveva: ” Mr Peña è un virtuoso capace di abbagliare e risvegliare i morti. Egli combina rapide fioriture di fuoco con un senso coloristico di ombre e sfumature; qualsiasi ascoltatore non può richiamare alla memoria altro chitarrista con una più sicura padronanza di questo strumento”. Non senza sorpresa, i lettori della rivista “America’s Guitar” giudicarono Paco Peña “Chitarrista Flamenco dell’Anno” per 5 anni di seguito”.
Più recentemente, Paco Peña ha collaborato con il direttore teatrale Jude Kelly per uno show spettacolare: “VOCES Y ECOS”; un viaggio sulla storia del flamenco e su i suoi momenti significativi. Questa nuova produzione guarda al flamenco di oggi ma anche a quello della sua arte nel passato; e riflette sull’enorme energia e sull’attrazione che il flamenco ha esercitato in tutti i tempi. “Voce y Ecos” è un viaggio musicale che ha l’obiettivo di spiegare l’alto grado di sviluppo del moderno flamenco, per chiarire la sua complessità dal ritmo tagliente e le sue variazioni nella danza, nella canzone e sulla chitarra. Ma, per prima cosa, ci aiuta a gettare uno sguardo indietro, alle radici, alle pure forme di questa accattivante arte, dando il dovuto rispetto alla tradizione, osservando l’enorme ispirazione di cui si sono nutriti gli artisti di oggi "rileggendo" le epoche passate. In breve, per mostrare che le originali veementi emozioni che ispirarono cantanti, danzatori e chitarristi del passato, continueranno a nutrire l’arte di oggi e rimarranno il sangue vitale del flamenco, sempre…
Come per le passate produzioni che hanno avuto successo mondiale e collaborazioni importanti (“Musa Gitana” e "Arte y Pasión”), la prima mondiale di “Voces y Ecos” avverrà al Peacock Theatre di Londra.
DISCOGRAFIA:
• Dopo il successo della prima al”Salisbury Festival 2004”,
"REQUIEM FOR THE EARTH” è l’ultima incisione della compagnia di Paco Peña.
A ritroso nel tempo troviamo:
• “A COMPAS! To the Rhythm” (“A Ritmo!”, con la sua Flamenco Dance Company, per la Nimbus Records); con “A Compás! To the Rhythm” Paco Peña e la sua “Flamenco Dance Company” si sono esibiti al Perth Concert Hall, in Australia, per la presentazione del CD. Questa nuova produzione trasmette all’ascoltatore la originale forza naturale dei ritmi del flamenco, iniziando da quella tribale, che induce ad una specie di ‘trance’, detta “alborea”, fino alla penetrante, intensa, acuta ed affilata complessità della “buleria”; qui, ogni artista immerge se stesso profondamente nel ritmo, contribuendo con un proprio intervento creativo quando lo sente arrivare. I ritmi del flamenco sono vitali; la “compas” è come un impulso primitivo, come il ritmo della terra e… ognuno deve arrivare a percepirlo!
• “A FLAMENCO GUITAR RECITAL – Wigmore Hall Live” (con Angel Muñoz – Cajón, per la Wigmore Hall Live);
• “FLAMENCO MASTER – Essential Flamenco Recordings” (per la Manteca);
• "ARTE Y PASIÓN – Live in Concert” (con The Losada, per la Nimbus Records);
• “MISA FLAMENCA” (con The Academy of St. Martin in the Fields Chorus, condotta da Lazlo Heltay, per la Nimbus Records); La “Misa Flamenca” (speciale 10 anni “Musica dei cieli”) è stata eseguita e rappresentata per la prima volta, nel 1991, al Royal Festival Hall di Lobdra. La “Misa” è una spettacolare coreografia di suoni, ballo e immagini, in cui un danzatore lega ed esprime i suoi movimenti alla preghiera del “Padre Nostro”, combinando il pathos di un canto liturgico cattolico all’anima flamenco-gitana.
• “LEYENDA” (con Gli Intillimani e John Williams, per la CBS);
• “ENCUENTRO” (con Eduardo Falú, per la Nimbus Records);
• “AZAHARA” (per la Nimbus records);
• “FRAGMENTES OF A DREAM” (con Gli Intillimani e John Williams, per la CBS);
• “MUSIC BY RAMÓN MONTOYA AND NIÑO RICARDO” (per la Nimbus Records);
• “FLAMENCO VIVO – Live in Munich” (per la Aconcagua);
• “LIVE AT SADLER’S WELLS –London” (per la Decca);
• “LIVE IN LONDON” (per la Decca);
• “THE FLAMENCO WORLDS OF PACO PEÑA” (per la Decca);
• “LA GHITARRA FLAMENCA” (per la Decca);
• “FLAMENCO FESTIVAL” (per la Decca);
• “FABULOUS FLAMENCO” (con Guillermo Basilisco, per la Decca).
• “THE ART OF FLAMENCO GUITAR” (per la Decca),
• “FLAMENCO PURO LIVE” (per la Decca); Paco Peña ha mostrato di aver elaborato nuove idee e vari nuovi concetti, anche sfide per illuminare altamente il significato essenziale della canzone flamenco, come ha fatto nello show “Flamenco Puro” e nel dramma “Musa Gitana”, che ebbe una storia leggendaria nel 20° secolo; in quest’opera si parla di un artista di Cordoba, Julio Romero de Torres, e della sua complessa vita sociale, delle sue passioni personali traumatiche.
• “PACO PEÑA PRESENTS THE ART OF FLAMENCO” (per la CBS);
• “FLAMENCO GUITAR” (per la Phillips Fontana);
• “CARNIVAL” (con Los Maracuchos, per Fontana).
di Ettore Mosciàno
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Paco Peña ha iniziato a suonare a 12 anni, come accompagnatore di vari gruppi. Non potendosi permettere di pagare le lezioni, perché di famiglia numerosa e non abbiente, si faceva spiegare dai compagni, che frequentavano lezioni di musica, ciò che essi avevano appreso.
Nato a Cordoba l’1 giugno 1942, nel 1963 va a Londra per imparare la lingua inglese. Nei successivi tre anni viaggiò tra Inghilterra e Spagna, fino a quando non fu completamente riconosciuto come un chitarrista concertista e acclamato per tutta l’Europa, in Giappone, Hong Kong, Australia e in altri luoghi.
Primo musicista flamenco a suonare in un Conservatorio spagnolo di Musica, si è esibito per una stagione al “Ronnie Scott’s London Jazz Club”, alla “Royal Albert Hall”, al “New York’s Carnegie Hall” e nella “Concertgebouw” di Amsterdam.
Ha fatto numerosi recitals con John Williams, altro famosissimo chitarrista di fama mondiale, australiano, e altri chitarristi ancora, cantanti e gruppi, attraversando diversi generi musicali, dal classico al jazz, al blues, al country e al latino americano.
Paco Peña impersona l’autenticità e l’innovazione nel flamenco. Come chitarrista, compositore, drammaturgo, produttore, artista- ambasciatore, egli ha trasformato la percezione di questa antica e tipica forma d’arte spagnola.
Nel 1970 Paco ampliò la sua attività fondando il “Gruppo Flamenco Puro”, con due danzatori, due cantanti e un altro chitarrista, oltre a se stesso. Era un tentativo sperimentale per dimostrare che l’arte degli spettacoli, delle grandi compagnie di giro, che egli aveva ascoltato, avevavo arrecato danno al vero genere del flamenco.
La musica flamenco, oggi, è conosciuta in tutto il mondo, ed è considerata popolarmente piena di colore, gioiosa e parte della tradizione della vita spagnola. Secondo Paco Peña il flamenco è una forma d’arte che dà espressione alla maggior parte delle emozioni basilari dei sentimenti umani.
Le radici del flamenco risalgono a diversi secoli fa, al tempo in cui gruppi di gitani viaggiavano per la regione dell’Andalusia occupata dai Mori, nel Sud della Spagna, su un’area che gli Arabi hanno dominato per otto secoli.
Naturalmente i Mori hanno lasciato il proprio segno sulla musica Andalusa, durante tutto questo tempo, saturando ciò che già era un miscuglio di stili orientali. Con l’arrivo dei gitani, e della loro meravigliosa facilità per la musica e il ritmo, si ebbe una sommatoria di ciò che era già esistente con l’ultimo “tocco” gitano; e si creò il “flamenco”…
Nel 1981 Paco Peña fondò il “Centro Flamenco Paco Peña”, a Cordoba; più tardi divenne Direttore artistico del Festival Internazionale di chitarra di Cordoba; e quindi, nel 1985, primo professore di chitarra flamenco al Conservatorio di Rotterdam, in Olanda.
Nel 1995, il New York Times scriveva: ” Mr Peña è un virtuoso capace di abbagliare e risvegliare i morti. Egli combina rapide fioriture di fuoco con un senso coloristico di ombre e sfumature; qualsiasi ascoltatore non può richiamare alla memoria altro chitarrista con una più sicura padronanza di questo strumento”. Non senza sorpresa, i lettori della rivista “America’s Guitar” giudicarono Paco Peña “Chitarrista Flamenco dell’Anno” per 5 anni di seguito”.
Più recentemente, Paco Peña ha collaborato con il direttore teatrale Jude Kelly per uno show spettacolare: “VOCES Y ECOS”; un viaggio sulla storia del flamenco e su i suoi momenti significativi. Questa nuova produzione guarda al flamenco di oggi ma anche a quello della sua arte nel passato; e riflette sull’enorme energia e sull’attrazione che il flamenco ha esercitato in tutti i tempi. “Voce y Ecos” è un viaggio musicale che ha l’obiettivo di spiegare l’alto grado di sviluppo del moderno flamenco, per chiarire la sua complessità dal ritmo tagliente e le sue variazioni nella danza, nella canzone e sulla chitarra. Ma, per prima cosa, ci aiuta a gettare uno sguardo indietro, alle radici, alle pure forme di questa accattivante arte, dando il dovuto rispetto alla tradizione, osservando l’enorme ispirazione di cui si sono nutriti gli artisti di oggi "rileggendo" le epoche passate. In breve, per mostrare che le originali veementi emozioni che ispirarono cantanti, danzatori e chitarristi del passato, continueranno a nutrire l’arte di oggi e rimarranno il sangue vitale del flamenco, sempre…
Come per le passate produzioni che hanno avuto successo mondiale e collaborazioni importanti (“Musa Gitana” e "Arte y Pasión”), la prima mondiale di “Voces y Ecos” avverrà al Peacock Theatre di Londra.
DISCOGRAFIA:
• Dopo il successo della prima al”Salisbury Festival 2004”,
"REQUIEM FOR THE EARTH” è l’ultima incisione della compagnia di Paco Peña.
A ritroso nel tempo troviamo:
• “A COMPAS! To the Rhythm” (“A Ritmo!”, con la sua Flamenco Dance Company, per la Nimbus Records); con “A Compás! To the Rhythm” Paco Peña e la sua “Flamenco Dance Company” si sono esibiti al Perth Concert Hall, in Australia, per la presentazione del CD. Questa nuova produzione trasmette all’ascoltatore la originale forza naturale dei ritmi del flamenco, iniziando da quella tribale, che induce ad una specie di ‘trance’, detta “alborea”, fino alla penetrante, intensa, acuta ed affilata complessità della “buleria”; qui, ogni artista immerge se stesso profondamente nel ritmo, contribuendo con un proprio intervento creativo quando lo sente arrivare. I ritmi del flamenco sono vitali; la “compas” è come un impulso primitivo, come il ritmo della terra e… ognuno deve arrivare a percepirlo!
• “A FLAMENCO GUITAR RECITAL – Wigmore Hall Live” (con Angel Muñoz – Cajón, per la Wigmore Hall Live);
• “FLAMENCO MASTER – Essential Flamenco Recordings” (per la Manteca);
• "ARTE Y PASIÓN – Live in Concert” (con The Losada, per la Nimbus Records);
• “MISA FLAMENCA” (con The Academy of St. Martin in the Fields Chorus, condotta da Lazlo Heltay, per la Nimbus Records); La “Misa Flamenca” (speciale 10 anni “Musica dei cieli”) è stata eseguita e rappresentata per la prima volta, nel 1991, al Royal Festival Hall di Lobdra. La “Misa” è una spettacolare coreografia di suoni, ballo e immagini, in cui un danzatore lega ed esprime i suoi movimenti alla preghiera del “Padre Nostro”, combinando il pathos di un canto liturgico cattolico all’anima flamenco-gitana.
• “LEYENDA” (con Gli Intillimani e John Williams, per la CBS);
• “ENCUENTRO” (con Eduardo Falú, per la Nimbus Records);
• “AZAHARA” (per la Nimbus records);
• “FRAGMENTES OF A DREAM” (con Gli Intillimani e John Williams, per la CBS);
• “MUSIC BY RAMÓN MONTOYA AND NIÑO RICARDO” (per la Nimbus Records);
• “FLAMENCO VIVO – Live in Munich” (per la Aconcagua);
• “LIVE AT SADLER’S WELLS –London” (per la Decca);
• “LIVE IN LONDON” (per la Decca);
• “THE FLAMENCO WORLDS OF PACO PEÑA” (per la Decca);
• “LA GHITARRA FLAMENCA” (per la Decca);
• “FLAMENCO FESTIVAL” (per la Decca);
• “FABULOUS FLAMENCO” (con Guillermo Basilisco, per la Decca).
• “THE ART OF FLAMENCO GUITAR” (per la Decca),
• “FLAMENCO PURO LIVE” (per la Decca); Paco Peña ha mostrato di aver elaborato nuove idee e vari nuovi concetti, anche sfide per illuminare altamente il significato essenziale della canzone flamenco, come ha fatto nello show “Flamenco Puro” e nel dramma “Musa Gitana”, che ebbe una storia leggendaria nel 20° secolo; in quest’opera si parla di un artista di Cordoba, Julio Romero de Torres, e della sua complessa vita sociale, delle sue passioni personali traumatiche.
• “PACO PEÑA PRESENTS THE ART OF FLAMENCO” (per la CBS);
• “FLAMENCO GUITAR” (per la Phillips Fontana);
• “CARNIVAL” (con Los Maracuchos, per Fontana).
Labels: Flamenco, Mosciano Ettore, Paco Pena
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