VITALI Andrea - " Una finestra vistalago"
(Ediz. Garzanti 2003. Premio Grinzane Cavour 2004. Premio Gioffrè-Reggio Calabria 2004).
“Enigmi e trame in una provincia inquieta, con storie sorprendenti ed umoristiche passioni” – Recensione di Ettore Mosciàno.
Bellano sulle rive del lago di Como. Le famiglie Arrigoni e Perdicane, i Bonomi e il medico Tornabuoni. Tra questi nomi è la materia narrativa viva ed elaborata, dramma culturale ed etico degli abitanti nella loro goffaggine, se l’autore non l'avesse ammantata con sottesa ironia ed arguzia linguistica. Un articolato squarcio sulla realtà con crudo e diretto linguaggio, termini ed accenti inconsueti,di caratteristica locale, messi sulla bocca dei paesani. Una fitta rete di vicende nell'arco di due generazioni,tra gli anni'50 e '70, con intrecci di parentele illegittime che si ritrovano mescolate in passioni amorose, eredità contese e protette con avidità di denaro e traffici finanziari illeciti.Una politica spicciola dentro il primo partito locale di sinistra, dove gli iscritti credono di giuocare il benessere del loro avvenire; il sindacato e l'indutria tessile, le schermaglie tra gli addetti al lavoro, le gelosie, le belle donne, la mascolinità bruta e la femminilità che concorrono al piacere sessuale facile: tutto narrato e descritto con molta creatività e colore.
Elena, figlia illegittima e bella, ora moglie non convinta di un operaio, attende nascostamente, tra gli intrighi vissuti nel paese, l'uscita dal carcere del suo primo amore, per un idillio interrotto e da ricominciare.
Un autore con una carica verbale non comune. La prosa è un modello di scrittura espressiva, in capitoli brevi e coordinati. Forma e contenuto hanno medesima energia evocativa nello svelarsi al lettore.
In questa “Finestra vistalago” vi è la metafora della mistificazione del bello e del bene, per cui si propaganda la “bella vista” di un immobile fatiscente, sul lago, con lo stesso slancio delle fanfaronate politiche e degli ambigui comportamenti, tra semplicismo e sfrontatezza degli arrivisti.
Il medico del paese è figura centrale e personaggio rispettato, capo di sezione di un partito di sinistra che guida con una certa energia; ma ha anche lui nel suo recente passato una macchia nera. Tanti paesani consultano il dottore, ma non solo in caso di malattia; spesso per sbrogliare matasse, strani intrecci di passioni amorose ed interessi.
Il disegno tracciato da Andrea Vitali ha divertenti luci di un ‘pastiche’ e di una intrigante macchinazione, ma evidenzia anche, con amara constatazione, che nella vita di paese le passioni amorose, la politica e il denaro vengono mossi con gli stessi sotterfugi e con la disinvoltura che caratterizzano l’intera nazione.
“Enigmi e trame in una provincia inquieta, con storie sorprendenti ed umoristiche passioni” – Recensione di Ettore Mosciàno.
Bellano sulle rive del lago di Como. Le famiglie Arrigoni e Perdicane, i Bonomi e il medico Tornabuoni. Tra questi nomi è la materia narrativa viva ed elaborata, dramma culturale ed etico degli abitanti nella loro goffaggine, se l’autore non l'avesse ammantata con sottesa ironia ed arguzia linguistica. Un articolato squarcio sulla realtà con crudo e diretto linguaggio, termini ed accenti inconsueti,di caratteristica locale, messi sulla bocca dei paesani. Una fitta rete di vicende nell'arco di due generazioni,tra gli anni'50 e '70, con intrecci di parentele illegittime che si ritrovano mescolate in passioni amorose, eredità contese e protette con avidità di denaro e traffici finanziari illeciti.Una politica spicciola dentro il primo partito locale di sinistra, dove gli iscritti credono di giuocare il benessere del loro avvenire; il sindacato e l'indutria tessile, le schermaglie tra gli addetti al lavoro, le gelosie, le belle donne, la mascolinità bruta e la femminilità che concorrono al piacere sessuale facile: tutto narrato e descritto con molta creatività e colore.
Elena, figlia illegittima e bella, ora moglie non convinta di un operaio, attende nascostamente, tra gli intrighi vissuti nel paese, l'uscita dal carcere del suo primo amore, per un idillio interrotto e da ricominciare.
Un autore con una carica verbale non comune. La prosa è un modello di scrittura espressiva, in capitoli brevi e coordinati. Forma e contenuto hanno medesima energia evocativa nello svelarsi al lettore.
In questa “Finestra vistalago” vi è la metafora della mistificazione del bello e del bene, per cui si propaganda la “bella vista” di un immobile fatiscente, sul lago, con lo stesso slancio delle fanfaronate politiche e degli ambigui comportamenti, tra semplicismo e sfrontatezza degli arrivisti.
Il medico del paese è figura centrale e personaggio rispettato, capo di sezione di un partito di sinistra che guida con una certa energia; ma ha anche lui nel suo recente passato una macchia nera. Tanti paesani consultano il dottore, ma non solo in caso di malattia; spesso per sbrogliare matasse, strani intrecci di passioni amorose ed interessi.
Il disegno tracciato da Andrea Vitali ha divertenti luci di un ‘pastiche’ e di una intrigante macchinazione, ma evidenzia anche, con amara constatazione, che nella vita di paese le passioni amorose, la politica e il denaro vengono mossi con gli stessi sotterfugi e con la disinvoltura che caratterizzano l’intera nazione.
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