NARCISO YEPES, chitarrista spagnolo - Il maestro della chitarra a 10 corde
Il maestro Narciso Yepes nel CD "RECUERDOS", con cui la Deutsche Grammophone celebra l'80° anniversario della nascita del grande chitarrista spagnolo. Tre famosi concerti registrati e alcuni assoli. Anche un pezzo, in duetto con l'altra suonatrice belga di chitarra a 10 corde, Godelieve Monden, sua partner consueta. Dirige Luis-Antonio GARCIA NAVARRO con la "Philharmonia Orchestra - London Synphony Orchestra" e la "English Chamber Orchestra".
di Ettore Mosciàno
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Nel 1927, a 20 anni, come un vecchio chitarrista, diede un sensazionale concerto al Teatro di Madrid. Narciso YEPES (Lorca, Murcia,1927 – 1997), pupillo dei chitarristi Estanislao Marco e Salvador García e del pianista Vincente Asencio, suonò il famoso “Concerto di Aranjuez” di Joaquin Rodrigo per chitarra e orchestra, accompagnato dall’Orchestra Nazionale Spagnola, diretta da Ataulfo Argenta. Lo stesso Yepes ricordava qualche tempo dopo, non senza un certo stupore, che egli aveva “avuto timore fino alla sera prima”. Il concerto ebbe un grande successo ed aprì e pose le basi alla carriera di un eccezionale chitarrista che entrò nelle sale da concerto più prestigiose del mondo. I critici dicevano molto bene della sua chiarezza, della pulita tonalità e robusta interpretazione e di un fresco ricambio rispetto ad altri chitarristi dominanti, come Andrés Segovia, Luise Walzer, José Rey de la Torre, Regino Sáinz de la Maza e Julio M. Oyanguren, che avevano lavorato nella tradizione romantica.
Quando la stella di Segovia cominciava a spegnersi lentamente, nel 1950, Yepes era guardato come uno dei chitarristi guida del 20° secolo, avanzando Julian Bream (n. 1933) e John Williams (n.1941).
Ognuno di questi tre chitarristi ha spaziato per vie differenti, onde poter ampliare il proprio repertorio, introducendo variazioni e pezzi significativi di rilievo, ma Yepes andò ancora più lontano, alterando egli stesso la chitarra. Nel 1963 invitò José III Ramirez a costruire uno strumento a 10 corde, capace di produrre un equilibrio tra timbro e risonanza che non si poteva avere con la convenzionale chitarra a sei corde.
Tutte le registrazioni che Narciso Yepes ha fatto per la Deutsche Grammophone sono state fatte dopo il 1963 e con la chitarra a 10 corde.
Simili strumenti già esistevano nel 19° secolo.
Nel 1826, il liutaio René- François Lacôte concepì, con il chitarrista e compositore Ferdinando Carulli (Napoli 1778 – Parigi 1841), uno strumento con 4 toni diatonici di soli bassi che chiamò “Décacordo”, e per il quale Carulli scrisse un ”Metodo specifico completo”.
Questi artifici servirono ad aumentare la massa sonora dello strumento e ad arricchire ed assecondare il gusto romantico ed il suo ruolo espressivo.
Per Narciso Yepes vi furono molte ragioni perché egli ottenesse un nuovo strumento. In primo luogo, la tradizionale chitarra a 6 corde era sbilanciata in termini di sonorità. Le 12 note della gamma cromatica producevano piccole risonanze con le corde libere. Yepes arguì che si poteva avere un aumento di risonanza dall’aggiunta di corde basse e ciò avrebbe dato alla chitarra un più grande volume, comparabile a quello prodotto dal pedale di un piano.
Una chitarra a 10 corde ha anche la possibilità di eseguire musica scritta per asltri strumenti a pizzico; e ciò permetteva a Yepes di incidere la musica per liuto di Bach, per la Deutsche Grammophone, nel 1974. Questa fu la prima incisione di questi pezzi con la chitarra a 10 corde . Il chitarrista John Williams fece tale registrazione l’anno successivo con la chitarra a 6 corde.
Altrettanto importanti furono i duetti di liuto del compositore tedesco Georg Philipp Telemann (1681-1767) che Yepes incise con l’altra chitarrista belga, sua consueta partner, Godelieve Monden (n.1949) su due chitarre a 10 corde. Registrato nel 1981, una di queste “Partitas” di Telemann appare per la prima volta su CD, come anche la “Fantaisie villageoise op. 52” di Sor, registrata nel 1979.
La chitarra a 10 corde aveva ulteriori vantaggi che aumentavano la gamma del suo repertorio; infatti, le abituali modificazioni per chitarra a 6 corde esigevano arrangiamenti e tagli nei registri bassi, trasposizioni in ottave di linee particolari e le alterazioni del testo originale; tutto ciò, di conseguenza, ora non era più necessario, in quanto la chitarra a 10 corde poteva estendersi come un compasso. E l’espansione del repertorio riguardava non solo la musica per altri strumenti pizzicati ma anche quella scritta per altri strumenti pensando alla chitarra. Si pensi alle suonate per clavicembalo di Domenico Scarlatti e alla musica per piano di Isaac Albeniz e Enrique Granados. “ Se io preparo una trascrizione di musica ispirata alla chitarra non si tratta più di una trascrizione ma di un ritorno in qualche modo all’origine dell’ispirazione”, ha detto Yepes. Una chitarra a 10 corde è anche cosa interessante per i compositori contemporanei, in quanto offre loro una più grande gamma di sonorità.
Non meno innovativa fu per Yepes l’idea di realizzare, come nel caso del repertorio pianistico, dei dischi su un solo compositore. Vennero così i giorni in cui produsse di volta in volta degli album LP dedicati a Fernado Sor, Francisco Tàrrega, Domenico Scarlatti, Johann Sebastian Bach e Heitor Villa-Lobos; registrazioni che produssero le prime monografie di chitarra della storia del disco. E tutte le registrazioni hanno dato una impronta durevole a diverse generazioni di solisti. Nello stesso tempo, la Deutsche Grammophon ha continuato a produrre compilations che sono stati pensati per il mercato e che includevano “Notti nei giardini di Spagna”, proprio perché pezzi del repertorio spagnolo di Yepes.
Narciso Yepes si fece conoscere dal grande pubblico per un pezzo completamente semplice, di modesta melodia, per chitarra, scritto in uno stile ante-Tárrega, che aveva composto nella sua infanzia e che rimaneggiò nel 1952 per il film francese “Jeux interdits” del regista René Clement. Un film sull’amicizia di due ragazzi durante la seconda guerra mondiale. Una parabola sulla innocenza perduta e sulla crudeltà della guerra. Yepes stesso suonava il pezzo nel film premiato. Tale film fu rifatto in versione inglese col titolo “Forbidden games” ed è diventato uno dei film classici nella storia del cinema. Il film è conosciuto anche con i titoli di “Spanish romance” e “Burgalesa”. Tale pezzo musicale fa ormai parte del repertorio standard di ogni chitarrista, come il “Prelude n.1” di Heitor Villa-Lobos.
Narciso Yepes aveva notoriamente un orecchio raffinatissimo per le sonorità; una volta ammise con un certo fastidio: “Per anni ho suonato questo pezzo su richiesta, ma attualmente ho il diritto di rifiutarmi. Io non sono solamente il “Signor Jeux interdits!”.
di Ettore Mosciàno
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Nel 1927, a 20 anni, come un vecchio chitarrista, diede un sensazionale concerto al Teatro di Madrid. Narciso YEPES (Lorca, Murcia,1927 – 1997), pupillo dei chitarristi Estanislao Marco e Salvador García e del pianista Vincente Asencio, suonò il famoso “Concerto di Aranjuez” di Joaquin Rodrigo per chitarra e orchestra, accompagnato dall’Orchestra Nazionale Spagnola, diretta da Ataulfo Argenta. Lo stesso Yepes ricordava qualche tempo dopo, non senza un certo stupore, che egli aveva “avuto timore fino alla sera prima”. Il concerto ebbe un grande successo ed aprì e pose le basi alla carriera di un eccezionale chitarrista che entrò nelle sale da concerto più prestigiose del mondo. I critici dicevano molto bene della sua chiarezza, della pulita tonalità e robusta interpretazione e di un fresco ricambio rispetto ad altri chitarristi dominanti, come Andrés Segovia, Luise Walzer, José Rey de la Torre, Regino Sáinz de la Maza e Julio M. Oyanguren, che avevano lavorato nella tradizione romantica.
Quando la stella di Segovia cominciava a spegnersi lentamente, nel 1950, Yepes era guardato come uno dei chitarristi guida del 20° secolo, avanzando Julian Bream (n. 1933) e John Williams (n.1941).
Ognuno di questi tre chitarristi ha spaziato per vie differenti, onde poter ampliare il proprio repertorio, introducendo variazioni e pezzi significativi di rilievo, ma Yepes andò ancora più lontano, alterando egli stesso la chitarra. Nel 1963 invitò José III Ramirez a costruire uno strumento a 10 corde, capace di produrre un equilibrio tra timbro e risonanza che non si poteva avere con la convenzionale chitarra a sei corde.
Tutte le registrazioni che Narciso Yepes ha fatto per la Deutsche Grammophone sono state fatte dopo il 1963 e con la chitarra a 10 corde.
Simili strumenti già esistevano nel 19° secolo.
Nel 1826, il liutaio René- François Lacôte concepì, con il chitarrista e compositore Ferdinando Carulli (Napoli 1778 – Parigi 1841), uno strumento con 4 toni diatonici di soli bassi che chiamò “Décacordo”, e per il quale Carulli scrisse un ”Metodo specifico completo”.
Questi artifici servirono ad aumentare la massa sonora dello strumento e ad arricchire ed assecondare il gusto romantico ed il suo ruolo espressivo.
Per Narciso Yepes vi furono molte ragioni perché egli ottenesse un nuovo strumento. In primo luogo, la tradizionale chitarra a 6 corde era sbilanciata in termini di sonorità. Le 12 note della gamma cromatica producevano piccole risonanze con le corde libere. Yepes arguì che si poteva avere un aumento di risonanza dall’aggiunta di corde basse e ciò avrebbe dato alla chitarra un più grande volume, comparabile a quello prodotto dal pedale di un piano.
Una chitarra a 10 corde ha anche la possibilità di eseguire musica scritta per asltri strumenti a pizzico; e ciò permetteva a Yepes di incidere la musica per liuto di Bach, per la Deutsche Grammophone, nel 1974. Questa fu la prima incisione di questi pezzi con la chitarra a 10 corde . Il chitarrista John Williams fece tale registrazione l’anno successivo con la chitarra a 6 corde.
Altrettanto importanti furono i duetti di liuto del compositore tedesco Georg Philipp Telemann (1681-1767) che Yepes incise con l’altra chitarrista belga, sua consueta partner, Godelieve Monden (n.1949) su due chitarre a 10 corde. Registrato nel 1981, una di queste “Partitas” di Telemann appare per la prima volta su CD, come anche la “Fantaisie villageoise op. 52” di Sor, registrata nel 1979.
La chitarra a 10 corde aveva ulteriori vantaggi che aumentavano la gamma del suo repertorio; infatti, le abituali modificazioni per chitarra a 6 corde esigevano arrangiamenti e tagli nei registri bassi, trasposizioni in ottave di linee particolari e le alterazioni del testo originale; tutto ciò, di conseguenza, ora non era più necessario, in quanto la chitarra a 10 corde poteva estendersi come un compasso. E l’espansione del repertorio riguardava non solo la musica per altri strumenti pizzicati ma anche quella scritta per altri strumenti pensando alla chitarra. Si pensi alle suonate per clavicembalo di Domenico Scarlatti e alla musica per piano di Isaac Albeniz e Enrique Granados. “ Se io preparo una trascrizione di musica ispirata alla chitarra non si tratta più di una trascrizione ma di un ritorno in qualche modo all’origine dell’ispirazione”, ha detto Yepes. Una chitarra a 10 corde è anche cosa interessante per i compositori contemporanei, in quanto offre loro una più grande gamma di sonorità.
Non meno innovativa fu per Yepes l’idea di realizzare, come nel caso del repertorio pianistico, dei dischi su un solo compositore. Vennero così i giorni in cui produsse di volta in volta degli album LP dedicati a Fernado Sor, Francisco Tàrrega, Domenico Scarlatti, Johann Sebastian Bach e Heitor Villa-Lobos; registrazioni che produssero le prime monografie di chitarra della storia del disco. E tutte le registrazioni hanno dato una impronta durevole a diverse generazioni di solisti. Nello stesso tempo, la Deutsche Grammophon ha continuato a produrre compilations che sono stati pensati per il mercato e che includevano “Notti nei giardini di Spagna”, proprio perché pezzi del repertorio spagnolo di Yepes.
Narciso Yepes si fece conoscere dal grande pubblico per un pezzo completamente semplice, di modesta melodia, per chitarra, scritto in uno stile ante-Tárrega, che aveva composto nella sua infanzia e che rimaneggiò nel 1952 per il film francese “Jeux interdits” del regista René Clement. Un film sull’amicizia di due ragazzi durante la seconda guerra mondiale. Una parabola sulla innocenza perduta e sulla crudeltà della guerra. Yepes stesso suonava il pezzo nel film premiato. Tale film fu rifatto in versione inglese col titolo “Forbidden games” ed è diventato uno dei film classici nella storia del cinema. Il film è conosciuto anche con i titoli di “Spanish romance” e “Burgalesa”. Tale pezzo musicale fa ormai parte del repertorio standard di ogni chitarrista, come il “Prelude n.1” di Heitor Villa-Lobos.
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